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Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale Confluenza Po - Orco - Malone

  • Codice Rete Natura 2000: IT1110018
  • Superficie a terra (ha): 312,00
  • Regioni: Piemonte
  • Province: Torino
  • Comuni: Brandizzo, Chivasso

Il sito, appartenente al Sistema delle Aree Protette del Po Torinese, si trova tra l'abitato di Brandizzo e quello di Chivasso. La confluenza conserva un tipico ambiente ripario ancora relativamente intatto: lungo le aste fluviali del Po e del Malone si trovano ampi greti, solo periodicamente percorsi dalle acque, e fasce di bosco ripariale che assicurano una discreta eterogeneità ambientale che favorisce la presenza di una fauna ricca e diversificata.

In canoa nella Riserva della Confluenza Orco e Malone
In canoa nella Riserva della Confluenza Orco e Malone
(Andrea Miola)
 
Il Malone nei pressi di Tenuta Cerello, tra Chivasso e Brandizzo
Il Malone nei pressi di Tenuta Cerello, tra Chivasso e Brandizzo
(Andrea Miola)
 
Lanca del Po a Chivasso, nella Riserva della Confluenza dell'Orco e del Malone
Lanca del Po a Chivasso, nella Riserva della Confluenza dell'Orco e del Malone
(Andrea Miola)
 
Nitticora sul Po a Chivasso
Nitticora sul Po a Chivasso
(Simona Zaghi)
 

Ambienti e specie di maggior interesse

Tra gli habitat forestali inseriti nell'All. I della D.H. si possono riconoscere fasce di bosco ripariale a salice bianco (Salix alba) (91E0), ambiente prioritario, e i saliceti arbustivi ripari (3240), formazioni pioniere più discontinue a causa della dinamica fluviale; parte della vegetazione forestale è riconducibile anche al querco-carpineto della bassa pianura (9160).
Il sito è stato individuato anche come Zona di Protezione Speciale: sono segnalate circa 40 specie, di cui 8 inserite nell'All. I della Direttiva Uccelli (D.U.). Nidificano regolarmente il corriere piccolo (Charadrius dubius), il topino (Riparia riparia) ed il martin pescatore (Alcedo atthis, D.U.), mentre sono considerati di passo la garzetta (Egretta garzetta, D.U.), il nibbio bruno (Milvus migrans, D.U.), il combattente (Philomachus pugnax, D.U.) e la sterna comune (Sterna hirundo, D.U.); frequentano l'area a fini trofici l'airone bianco maggiore (Egretta alba, D.U.) e il cormorano (Phalacrocorax carbo sinensis).
Le acque ospitano una ricca ittiofauna, composta da circa 30 specie di cui 7 di interesse comunitario, con popolazioni molto abbondanti di barbo (Barbus plebejus, All. I) e di vairone (Leuciscus souffia, All. I); sono segnalati anche cavedano (Leuciscus cephalus), gobione (Gobio gobio) e lasca (Chondrostoma genei, All. I), specie endemica della pianura padana, in forte decremento. Tra l'erpetofauna è meritevole di nota la natrice tassellata (Natrix tessellata). Le rimanenti specie erpetologiche sono il saettone (Zamenis longissimus), la raganella italiana (Hyla intermedia) e la rana di Lessona (Rana lessonae). Infine, l'unico rappresentante degli invertebrati di interesse comunitario è Lucanus cervus (All. II), il più grosso coleottero europeo.

Stato di conservazione e minacce

Sul sito grava un'elevata pressione antropica dovuta alle pesanti infrastrutture viarie presenti (autostrada e linea ad alta velocità Torino - Milano, superstrada Torino - Chivasso). I cantieri della ferrovia e dell'ampliamento dell'autostrada, con relativi svincoli, hanno deturpato parte degli ambienti ripari e fluviali dell'Orco e del Malone.
Sul greto del torrente Orco, durante la stagione estiva, si rileva una notevole presenza antropica a scopo balneare, attività che costituisce un elemento di disturbo per la fauna selvatica, in particolar modo per le specie ornitiche di greto. Per il resto l'uso del territorio è marcatamente agricolo: la sua superficie, infatti, è occupata prevalentemente da coltivi e da pioppeti.

Cenni sulla fruizione

Due percorsi ciclabili segnalati conducono fino al limite del sito. È possibile accedere alle aree golenali attraverso strade secondarie sterrate.

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