Basse di Stura |
L'area delle Basse di Stura, collocata a nord della città di Torino a cavallo del tratto terminale della Stura di Lanzo, si caratterizza per essere stata in passato, ed esserlo in gran parte ancora oggi, un settore della città interessato dalla diffusa presenza di attività industriali, alcune delle quali altamente inquinanti, che vi si sono concentrate. In particolare, si segnala il comparto industriale posto a sud del fiume, a contatto con il margine residenziale e la Discarica di Rifiuti Solidi Urbani AMIAT situata a nord della Stura di Lanzo a ridosso della Tangenziale. Il comparto industriale delle Basse di Stura
Nel 1997, un primo finanziamento del CIPE, pari a 20 miliardi delle vecchie lire per il progetto denominato "Interventi di bonifica dell'area Basse di Stura per il miglioramento delle acque della Stura di Lanzo", ha consentito al Comune di Torino di avviare due primi importanti interventi di bonifica nell'area: il primo, inerente la ex Discarica Rifometal, finalizzato nella messa in sicurezza di circa 80.000 metri cubi di sali esausti utilizzati nel processo di produzione dell'alluminio; il secondo, nell'area ex CimiMontubi, che ha portato alla bonifica di due vasche da 20.000 metri cubi contenenti morchie oleose, polveri di metalli, fanghi di trattamento e melme di verniciatura. Con l'entrata in vigore del decreto ministeriale 18 settembre 2001, l'intera area delle Basse di Stura, delimitata dal confine attuativo del P.E.R.A., è stata individuata quale Sito di bonifica di interesse nazionale ed è stato predisposto un finanziamento per opere di bonifica pari a 12,2 miliardi di vecchie lire.
La Discarica R.S.U. AMIAT Il recupero della discarica vecchia è il primo passo di un progetto molto più ampio ed ambizioso, previsto dal PRCG di Torino, teso a far nascere nei prossimi anni il Parco AMIAT: 95 ettari da destinarsi a parco agricolo, con la salvaguardia e la valorizzazione delle attività agricole ancora presenti, ad attività sportive e a percorsi naturalistici. Tuttavia, l'iter procedurale che in questi ultimi anni ha accompagnato la gestione della discarica e la programmazione della sua chiusura è stato fortemente condizionato dalle decisioni in merito alla localizzazione e alla realizzazione del termovalorizzatore di Torino. Nonostante le previsioni iniziali indicassero una chiusura della discarica nel 2003, ancora oggi il sito risulta attivo e nel 2005, a seguito dell'approvazione per la realizzazione e la messa in esercizio del termovalorizzatore entro il 2011, è stato autorizzato dalla Provincia di Torino lo smaltimento in discarica di ulteriori 2.430.000 metri cubi di rifiuti (lotto sommitale e saturazione geometrica del lotto 3), con la previsione della completa chiusura dell'impianto nel dicembre 2009. Il contesto territoriale nel quale si colloca l'area della discarica è nel suo complesso interessato da numerosi interventi di riqualificazione, di riconversione e di tutela che negli ultimi anni sono stati attuati o sono in corso di definizione: L'ambito della discarica, inoltre, è parte del Sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po-Tratto Torinese, il cui Piano d'Area (Stralcio della Stura di Lanzo) prescrive la messa in atto di politiche volte alla riqualificazione del territorio secondo modelli di recupero ambientale, con l'obiettivo di realizzare un nuovo parco pubblico comprendete la discarica attuale, quella vecchia ed i territori circostanti. Più in particolare, il Piano individua l'area AMIAT quale Sub-Ambito 1 di intervento, per il quale stabilisce che "il progetto di recupero ambientale della discarica con la trasformazione dell'area a verde e servizi, dovrà avvenire tramite Piano Tecnico Esecutivo di Opere Pubbliche ai sensi dell'art. 47 della Legge Urbanistica Regionale, così come previsto dal PRG di Torino". Lo slittamento al 2009 della chiusura definitiva della discarica ha tuttavia comportato anche un rallentamento del processo progettuale che delineerà le caratteristiche del futuro Parco. E' attualmente al vaglio degli enti locali competenti una ipotesi di piano di recupero elaborata dall'AMIAT. Il PRGC della Città di Torino approvato nel 1995 ha individuato nel comparto industriale delle Basse di Stura e nell'area della Discarica due ambiti di trasformazione strategica finalizzati, attraverso la rimozione e la bonifica dei siti inquinati, alla realizzazione di parchi di rilevanza urbana ed extra-urbana: il Parco Urbano e Fluviale delle Basse di Stura nell'area industriale e il Parco Amiat in luogo della discarica. Il Piano Esecutivo di Recupero Ambientale (P.E.R.A.)
Il Piano Esecutivo di Recupero Ambientale (P.E.R.A.) è stato approvato dalla Città di Torino nel 2003 e costituisce lo strumento di indirizzo per l'attuazione e il coordinamento degli interventi di bonifica e recupero ambientale finalizzati alla realizzazione del Parco Urbano e Fluviale. Gli strumenti e gli interventi previsti dal P.E.R.A. sono finalizzati a perseguire i seguenti obiettivi: Il Piano identifica prioritariamente una serie di opere di pre-urbanizzazione tese al recupero ambientale dell'ambito in funzione della successiva realizzazione del Parco:
Sistemazioni spondali del fiume Stura Recupero ambientale del lago Martini Viabilità interna transitoria Caratterizzazione ambientale Modellazione del terreno Regimazione delle acque di superficie Monitoraggio ambientale Ai fini della sua completa attuazione, le modalità previste dal Piano per l'acquisizione delle aree sono le seguenti : Al termine delle opere, il Parco Urbano e Fluviale prefigurato dal PERA si articolerà nei seguenti Ambiti funzionali: Sono attualmente in corso le opere di caratterizzazione ambientale delle aree interessate dal Piano ed il completamento di alcuni interventi di bonifica. |