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Pastiglie di zucchero della tradizione torinese

Definizione
La "pastiglia di zucchero" è un prodotto di confetteria che si ottiene per miscelazione a freddo di zucchero macinato a velo, sostanze addensanti (gomma adragante e gomma arabica) nonché essenze ed estratti di erbe e di piante aromatiche. L'impasto ottenuto dalle materie prime suddette è lavorato con macchine trafilatrici per ottenere una sfoglia che viene successivamentestampata per ottenere le pastiglie. Quest'ultime sono poi essiccate e setacciate.

  • Zona di produzione: La zona di produzione comprende all'inizio della produzione (1857) la città di Alba e, dal 1880, la città di Torino.
  • La storia: Nel 1857, ancora prima dell'Unità d'Italia, nel Parlamento Subalpino i senatori del Regno masticavano pasticche gommose (chiamate "senateur") che avrebbero dovuto aiutarli quando dovevano pronunciare un discorso in Senato. Le pastiglie gommese "senateur" erano create da un confettiere di Alba, che si trasferì a Torino nel 1880, e che produceva anche i "bottoni da prete" locuzione usata per definire le prime pastiglie di zucchero piene di gusto, friabili, multicolori, dissetanti e digestive.
    Il titolare, affermato artigiano dolciario a Torino nell'ultimo quarto dell'Ottocento, divenne presto fornitore della Casa Reale di "pastiglie di zucchero" (dai sapori di menta, vaniglia, lampone, garofano, cannella, ratafià, ribes ed altri). Le pastiglie di zucchero erano confezionate in minuscole scatolette di cartoncino bianco o di latta, dalla grafica elegante ed inconfondibilmente ottocentesca, che sarebbe tanto piaciuta alla regina Vittoria. Premiate in tante esposizioni universali dell'epoca, le scatolette esibivano decine di medaglie e di stemmi araldici, come si può ancora vedere sfogliando gli annunci pubblicitari delle vecchie raccolte della "Illustrazione Italiana", del "Mondo Illustrato" e della "Domenica del Corriere". Nella Torino della seconda metà dell'Ottocento, ancora galvanizzata dal dibattito politico e risorgimentale e dalle energie intellettuali che avevano portato all'Unità d'Italia, quella piccola pastiglia era diventata a sua volta simbolo di genuinità e di serietà produttiva.
    Le "pastiglie di zucchero della tradizione torinese" hanno deliziato i palati raffinati di re e di regine ed hanno rinfrescato la gola dei deputati del primo Parlamento italiano tra il 1861 ed il 1865, compreso lo stesso Cavour. Forte di questa tradizione, l'azienda torinese continua ancora oggi a produrre le vecchie pastiglie con gli stessi ingredienti, gli stessi metodi e la stessa cura nelle confezioni.
  • Tutela legislativa: Le pastiglie di zucchero sono classificate come "Prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte", ai sensi dell'art. 8 del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173, del Decreto Ministeriale n. 350 dell'8 settembre 1999 e dell'Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte del 16 aprile 2013, n. 51-5680.

Pastiglie di zucchero della tradizione torinese
Pastiglie di zucchero della tradizione torinese
(foto di: Andrea Miola)
 
 Pastiglie di zucchero della tradizione torinese
Pastiglie di zucchero della tradizione torinese
(foto di: Andrea Miola)
 
 Pastiglie di zucchero della tradizione torinese
Pastiglie di zucchero della tradizione torinese
(foto di: Andrea Miola)
 
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